Esce per Electa architettura un volume dedicato al design degli architetti italiani dal 1920 al 2000, con testi di Fiorella Bulegato e Elena Dellapiana
Le autrici ripercorrono e indagano la storia del design dell’ultimo secolo attraverso le più importanti figure di architetti “intellettuali e teorici”, la cui cultura e visione del mondo sono stati il terreno più fertile per l’affermazione della disciplina dell’architettura e del design: proprio a questi progettisti, cultori di settori tecnici quanto umanistici, protagonisti del passaggio dalla dimensione artigianale a quella industriale delle imprese, si deve la fortuna dell’industrial design. Tre sono le figure, indicate come “spartiacque” del racconto sul dialogo tra architettura e design: Gio Ponti, Marco Zanuso ed Ettore Sottsass jr.
Mettendo in luce i diversi approcci metodologici e pragmatici dell’attività del progettista come del designer, emerge la ricchezza interpretativa della nozione di oggetto: non solo struttura o composizione di elementi, ma anche nodo di riflessione sulla natura dei materiali come sullo spazio abitativo e la sua funzione.
Il volume è introdotto da due saggi delle autrici; Elena Dellapiana fa il punto sulle personalità chiave dei designer architetti, sul loro rapporto con la società e il mondo della cultura, organizzando la trattazione in quattro momenti temporali: dagli anni venti alla Seconda Guerra mondiale, l’affermazione della figura dell’architetto-designer negli anni Cinquanta, dagli anni del boom alla condizione post-moderna, per finire indagando sui modi del contemporaneo. Fiorella Bulegato si interroga, invece, sempre storicamente, sul rapporto di queste figure con l’industria e le imprese, fino ad affrontare la costruzione di una visione del ‘Made in Italy’, e le conseguenze sul progetto delle trasformazioni economiche e produttive degli anni più recenti.
I due saggi aprono alla narrazione di un “catalogo” di personalità, cui viene dedicata una scheda di approfondimento “sinottico” sull’architettura e sul design, con un focus sugli oggetti progettati. Il volume intende essere uno strumento di conoscenza della scena architettonica e dell’industrial design del Novecento italiano.