La Fondazione Aldo Rossi si è costituita nel 2005 per volontà degli eredi Vera e Fausto Rossi con la finalità di riunire, tutelare e divulgare l’opera dell’Architetto, in tutta la sua complessità e ricchezza. Sotto la direzione scientifica di Germano Celant, si è identificata la prima missione, che consiste nella raccolta e nell’ordinamento del lavoro di Aldo Rossi in un unico corpus virtuale, considerato che la Fondazione gestisce un importante nucleo di materiali editi e inediti, insieme al copyright sul lavoro dell’Architetto. La Fondazione si avvale di due fondamentali strumenti di studio e ordinamento: l’archivio fotografico e il catalogo delle opere.
Nella consapevolezza che lo studio e la promozione, da svolgersi attraverso la conoscenza scientifica e iniziative culturali ed esposizioni sul lavoro dell’Architetto, debbano necessariamente essere il frutto della collaborazione con le più significative e importanti istituzioni italiane ed estere che posseggono materiali inerenti l’opera di Rossi, la Fondazione si è messa in contatto con, tra gli altri, Bonnefantenmuseum di Maastricht, CCA (Canadian Centre for Architecture) di Montreal, Centre Georges Pompidou di Parigi, DAM (Deutsches Architektur Museum) di Frankfurt am Main, MAXXI Architettura di Roma (Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanea), IUAV di Venezia (Istituto Universitario di Architettura), The J. Paul Getty Trust di Los Angeles.
La Fondazione può anche contare su un ricco dialogo con alcuni dei più stretti collaboratori e colleghi dell’Architetto, da Carlo Aymonino a Paolo Portoghesi, da Shigheru Uchida a Morris Adjmi, oltre che su testimonianze e materiali provenienti da alcuni dei fotografi che hanno lavorato con Rossi, documentandone l’opera attraverso scatti di fondamentale importanza anche dal punto di vista artistico e creativo: da Antonio Martinelli a Gabriele Basilico, da Heinrich Helfenstein allo studio Nàcasa & Partners di Tokyo, senza dimenticare la preziosa collaborazione tra l’Architetto e Luigi Ghirri, attestata dalle fotografie di Fagnano Olona e del cimitero di San Cataldo a Modena, per citarne alcune.
Infine, il rapporto creato con i produttori degli oggetti di design, da Alessi a Molteni, da Artemide a Unifor, da Bruno Longoni a ARP Studio, arricchisce ulteriormente la documentazione di cui la Fondazione Aldo Rossi dispone, oltre a garantire la continuità della produzione e l’inclusione degli oggetti nel più ampio e articolato spettro della produzione rossiana.
Presidente
Vera Rossi
Vicepresidente
Fausto Rossi
Curatore Scientifico
Chiara Spangaro
L’archivio fotografico, composto da Aldo Rossi nel corso di anni di attività, riunisce cronologicamente la documentazione d’epoca relativa a ogni progetto architettonico realizzato, o meno, dall’architetto: dai bandi di concorso ai progetti di studio, dai modelli ai disegni, dalle fotografie del cantiere a quelle delle architetture realizzate.
Disponendo inoltre di un consistente nucleo di opere, disegni, scritti, bibliografia, documenti fotografici e d’archivio, la Fondazione si propone di proseguire la catalogazione di tutti i materiali originali o in copia, affinché il percorso progettuale e creativo di Aldo Rossi sia ricostituito in un unico corpus articolato in: oggetti relativi ai progetti di architettura e design, produzione pittorica e grafica, pubblicazioni, lezioni, corrispondenze, bibliografia, film, documentari, interviste e fotografie personali e di contesto.
A questo primo compito, si aggiunge il catalogo dell’opera grafica, in continua via di arricchimento e aggiornamento. È in atto la catalogazione delle opere grafiche uniche che hanno accompagnato la progettazione di Rossi, sia quella architettonica sia quella relativa al design, ma anche di disegni che esplorano terreni più personali e privati, dalla vita sul lago Maggiore, alle villeggiature estive, dai viaggi in giro per il mondo, ai lunghi periodi di permanenza a Milano e New York.
Tutte le immagini e fotografie di progetti realizzati o di disegni e studi dell’Architetto, nonché i testi di cui sia autore Aldo Rossi, sono protetti dal diritto d’autore.
Salvo diversa indicazione che verrà se del caso fornita dalla Fondazione Aldo Rossi(*), spetta agli Eredi di Aldo Rossi la titolarità esclusiva di tutti i diritti d’autore sulle opere di Aldo Rossi. Su incarico dei medesimi Eredi, spetta alla Fondazione Aldo Rossi il compito di gestire ed esercitare tali diritti.
Nessuna riproduzione delle citate opere (o di loro fotografie) può essere effettuata senza la previa autorizzazione scritta della Fondazione.
La Fondazione Aldo Rossi chiede un compenso a fronte della pubblicazione delle predette immagini/fotografie su riviste, libri, cataloghi, programmi televisivi e Internet e/o su qualsivoglia altro mezzo, nonché, in generale, a fronte di qualsivoglia utilizzo delle medesime. Possono esservi costi aggiuntivi di riproduzione, spedizione, etc.
Il compenso è relativo alla singola pubblicazione o al singolo utilizzo di un’opera da parte del richiedente e dipende dall’uso specifico della medesima. Tale compenso potrà essere non richiesto, a discrezione della Fondazione, per usi non a fini di lucro, per i quali l’autorizzazione sarà comunque necessaria.
Per qualsiasi informazione ed autorizzazione si prega, pertanto, di contattare la Fondazione Aldo Rossi al seguente indirizzo di posta elettronica: info@fondazionealdorossi.org .
Nel caso in cui la fotografia richiesta sia opera di un fotografo diverso dal medesimo Aldo Rossi, resterà a vostro esclusivo carico l’ottenimento della separata autorizzazione dal fotografo stesso ed il pagamento degli eventuali compensi a quest’ultimo. La Fondazione non risponderà in alcun caso di utilizzi di tali fotografie senza l’autorizzazione del fotografo avente diritto sulle medesime.
Ogni immagine/fotografia pubblicata dovrà riportare la seguente indicazione:”© Eredi Aldo Rossi / Fondazione Aldo Rossi”
La Fondazione Aldo Rossi dovrà ricevere tre copie di ciascuna pubblicazione riproducente opere di Aldo Rossi.
(*) come ad esempio per alcuni documenti acquisiti dal John Paul Getty Trust.
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