IVAM, Institut Valencià d’Art Modern, Valencia, Spagna, “El siglo de Giorgio de Chirico. Metafísica y Arquitectura / Il Secolo di Giorgio De Chirico. Metafisica e architettura”, 18 dicembre 2007-17 febbraio 2008. Catalogo Skira

]attività1Il secolo di Giorgio de Chirico. Metafisica e architettura” a cura di Vincenzo Trione, tenutasi presso l’IVAM di Valencia, é prodotta dall’IVAM insieme con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma, in collaborazione con la Fondazione Aldo Rossi di Milano. L’esposizione si propone di leggere l’opera di de Chirico in una chiave fortemente contemporanea, indagando soprattutto su echi e su riflessi.

Un assassino che si richiama a memorie lontane. E, insieme, riesce a incidere fortemente sui modi e sulle strategie della sensibilità novecentesca. Questa stringente attualità emerge, in particolare, se si esamina il dialogo intrattenuto con lo spazio dell’architettura. De Chirico attinge a un vasto archivio di archetipi, fatto di figure solide come piazze, torri, archi e colonne. E anche di motivi lirici come ombre, vuoti, silenzi e prospettive trasgredite. Un alfabeto che viene sottoposto a modificazioni inattese e a giochi stranianti. Un sillabario che, in maniera non sempre evidente, influenzerà significativi territori della ricerca progettuale del XX secolo. Dalle stagioni del rappel à l’ordre alle fasi del postmodern. Dai sostenitori del ritorno a un’austera monumentalità ai protagonisti del decostruzionismo, dai creatori delle città del silenzio di epoca fascista ai profeti di un’architettura disegnata, libera da obblighi e da doveri.

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Queste atmosfere attraversano il secolo di Giorgio de Chirico. Una ricognizione tesa a investigare, per la prima volta, sui rapporti tra metafisica e architettura. Una retrospettiva, dal taglio espositivo inedito e sperimentale, che si offre come una sorta di romanzo visivo, suddiviso in tre capitoli. Il primo – De Chirico e l’architettura – indaga sulla presenza di alcuni stilemi costruttivi nelle tele dechirichiane. Il secondo – L’architettura e de Chirico – si sofferma sugli echi lasciati dall’opera del Pictor Optimus sulla poetica di progettisti di varie tendenze, dagli anni venti a oggi. Il terzo capitolo, infine, ospita il viaggio fotografico di Gabriele Basilico in diversi luoghi italiani densi di tracce e di assonanze metafisiche.

Una mostra concepita come una narrazione per immagini, tra indizi e indicazioni, per sfiorare i segreti di una storia ancora meravigliosamente ignota.

Catalogo della mostra Skira.