con Bernard Huet e Claude Züber
Parigi, 1986-1992
Nel caso di Parigi, il punto di partenza è stato quasi banale. Ho letto in non so quale rivista che rifacevo Haussmann, che rifacevo i tetti di Parigi: è vero, e la critica non mi offende; non vedo perché un tetto come quello che noi abbiamo fatto alla Villette non potrebbe essere parigino in senso tradizionale pur restando moderno e nuovo. Questo tetto, incontestabilmente legato all’immagine di Parigi e in particolare a quella della rue de Rivoli, che si alza fino al punto da formare da solo quasi una casa di metallo, avrebbe anche potuto essere risolto in modo differente. Ma in questo caso specifico è nato da un’osservazione tipicamente locale, alla portata di ogni turista. Qui è parte integrante dell’architettura fino a diventare l’elemento dominante del progetto. Io credo che questo edificio avrà un impatto maggiore sulla città rispetto a quello degli edifici d’avanguardia che non hanno alcuno rapporto con la realtà fisica di Parigi.