Con Gianni Braghieri
Borgo Ticino, 1973
Il progetto di questa casa è per un terreno all’interno di un bosco che domina il fiume Ticino. Il terreno è caratterizzato da una parte pianeggiante e da un forte pendio boscoso e questa condizione topografica del terreno ha avuto una particolare importanza nella concezione del progetto.
La caratteristica tipologica dell’edificio è quella dei corpi che crescono sul terreno in pendio secondo una linea orizzontale indipendente mentre l’adesione al terreno è data unicamente dalla diversa altezza dei pilastri. Si tratta di costruzioni che si presentano come ponti sospesi nel vuoto. Questa sospensione o costruzione aerea, permette di far vivere la casa nel bosco, proprio dove il bosco è più segreto o irraggiungibile, cioè tra i rami delle piante.
Il piccolo edificio, quasi un pavillon nel bosco (unica parte realizzata del progetto, ndr), è costituito da una serie di locali collegati da un corridoio alle cui estremità si trovano le porte d’ingresso. Di fronte a questo corridoio si sviluppa il porticato che diventa la facciata dell’edificio.
La copertura realizzata in lamiera metallica, è curva ed è chiusa alle estremità dal proseguimento dei muri di testa. Sulle due testate, del tutto uguali, si aprono una finestra e, superiormente, una apertura circolare riparata da una rete. Questa apertura serve alla aerazione dello spazio sottostante.
La piccola costruzione è realizzata in mattoni e la superficie delle pareti è intonacata con un colore terra, grigio-giallo. Il colore è mischiato all’intonaco in modo da poter invecchiare uniformemente con la muratura. Il portico è pavimentato in pietra grigia locale. I serramenti sono in legno.