con Morris Adjami
Tokyo, 1989-1990
Lo showroom si trova in una delle più belle zone di Tokyo con giardini e colline che, al contrario dell’immagine che gli europei hanno di Tokyo, mi ricordano Roma. L’edificio Ambiente che abbiamo cercato di inserire come parte di questa Tokyo: un’architettura con le proprie caratteristiche, ma nel contempo legata all’ambiente circostante.
La facciata è un simbolo che ricorre in altre architetture, un’impostazione classica che è quasi ricordo di un mondo diverso accentuata dalla parete di azzurro brasiliano come uno sfondo esotico. Prevalgono i legni rossi dell’Oriente, il rosso imperiale e poi i metalli e altri materiali che introducono ai mobili e agli oggetti di Ambiente.
Anche qui vi sono mobili italiani della ditta Molteni e della Unifor, e mobili da me disegnati e a cui tengo molto perché alcuni sono legati alla mia esperienza in Giappone, come il rosso delle sedie Milano, che è il red imperial china che serve per il sigillo che il mio amico Uchida mi ha regalato.
Ma quello che ho più ricercato in questo edificio è il passaggio tra interno ed esterno attraverso la luce del cielo; pensavo a due cupole vetrate, alte come nei templi, che introducessero queste luci variabili nel cielo del paese del sole levante. E io credo che, nonostante certe variazioni queste luci, questo esterno / interno sia rimasto ed è, come si vede anche nei disegni, la ricerca di un ambiente più vasto, aperto al passare delle diverse stagioni che il cielo riflette.